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Serie B: i Warriors giocano a fare la guerra. Rieti e Sanremo: olè

Tutto può succedere... Prendiamo in prestito un pezzettino della struggente "Siamo Soli". Ecco, tutto poteva succedere. E tutto è successo nel campionato di Serie B di Subbuteo calcio da tavolo (girone di ritorno a San Benedetto del Tronto il 18 e 19 aprile), ancora più vibrante ed emozionante del solito. E se nessuno ha potuto urlare "Siamo soli", in molti si sono sgolati con il più rabbioso "Siamo vivi".

Risultati e classifica finale del campionato di Serie B

TORINO
La squadra dei Warriors Torino: capolista e promossa in A
Vivi, vivissimi e solidi più che mai i Warriors Torino. Alla fine della scalata, in cima alla vetta ci sono arrivati loro. Primi e soli. Alla faccia di chi li aveva dati per "imborghesiti" dopo la fine del girone di andata per un paio di mezzi passi falsi, magari sussurrando "...guerrieri... giocate a fare la guerra?". La regina della cadetteria arriva ancora dal Piemonte, come era accaduto in passato. Alla Serie B Paolino Finardi e compagni sono allergici: arrivano, vincono e scappano con il solito malloppo di punti. Sette vittorie, tre pareggi ed una sola sconfitta nel ritorno, hanno permesso di conquistare quei quattro punti in più rispetto al girone di andata, che sono valsi il sorpasso. Certo, molto conta la differenza di velocità tenuta da Catania rispetto al girone ascendente. Allora i rossblu siciliani avevano conquistato 22 lunghezze, stavolta si fermano a 17 e sono costretti a dire addio ai sogni di gloria, superati da Virtus 4 Strade Rieti e Master Sanremo

Finardi l'aveva detto: "L'obiettivo è solo la Serie A"

Per chi sa un pochino di Subbuteo non era difficile pronosticare un grande girone di ritorno dei laziali di Rieti guidati dal solito Mauro Salvati. La squadra è esperta, quadrata, tosta, abituata alla categoria. Nel mischione dei quartieri alti è andata a nozze. Ha sgomitato, si è affacciata in testa, ha resistito quando volevano strattonarla verso il basso. Alla fine il secondo gradino del podio vale la serie A e questo è l'obiettivo che il gruppo si era prefissato. Centrato. Senza se e senza troppi ma.

Il terzo biglietto per il paradiso lo stacca Sanremo. Ecco, in questo caso non bastava masticare un po' di Subbuteo per capire che i liguri avrebbero suonato e cantato, bisognava conoscere almeno condizionali e congiuntivi del calcio da tavolo. Ma la squadra di Gianfranco Calonico e Carlo Alessi aveva fatto così male nel girone di andata, che la reazione d'orgoglio era scontata. Dovuta. Ha risalito la china pezzetto dopo pezzetto, senza spaventarsi davanti ai sentieri più impervi. Ha acciuffato lo spareggio promozione e davanti ad un Catania forse un po' comprensibilmente scarico, ha tenuto il punto e quel pareggio che fa rima con Serie A. La differenza l'ha fatta un gol ad una manciata di secondi dalla fine, come accade praticamente da sempre.

Le formazioni che avevano dato vita al girone di andata

Ecco, Catania. Merita un capoverso a parte. Al termine del girone di andata sembrava quasi fatta. Che forse avrebbe sofferto un po' di più nel ritorno poteva essere credibile, ma nessuno osava pensare che avrebbe perso tre posizioni. Così è stato. Sicuramente un po' di sfortuna ma forse anche quella paura di vincere che a volte si scaccia solo... vincendo. La squadra di Guzzetta e baby Panebianco ha dimostrato di essere cresciuta ancora. Stavolta è davvero mancato un pelo e continuando a lavorare senza scoraggiarsi, presto coronerà il sogno di acciuffare la Serie A. E non è detto che farlo con un annetto di ritardo non si riveli alla fine producente. Ad ogni modo i ragazzi di Calcagno meritano un lungo applauso per essere stati comunque protagonisti di un campionato bellissimo, dalla prima alla 23esima partita che hanno giocato.

Tutte le foto delle squadre che hanno disputato il girone di ritorno

Alla Real Celeste Stabiae non è riuscito il triplo salto in alto. Si ferma al quinto posto che forse va un po' stretto alle ambizioni dei campani. C'è da dire che non è per niente facile vincere da esordienti il campionato di cadetteria. In passato l'impresa è riuscita a poche squadre. Gli stabiesi avevano tutte le carte in regola ed anche la condizione era ottima. Il club dovrà capire cosa non è andato, nella consapevolezza che il gruppo è più che solido e che con un campionato di esperienza in più nel cassetto il prossimo anno i giochi saranno diversi. 

Lo stesso spartito può essere suonato per gli ostici maremmani di Pierino Capponi. Chiudono sesti. Un risultato lusinghiero per una matricola, per niente scontato. I biancorossi si sono grattati i 35 punti uno per uno, soffrendo e non mollando mai. Tra tutte è senza dubbio la squadra che ha maggiori margini di crescita. Non solo perché il cuore italiano (Petrini, Stellato e Giannarelli) può battere con maggiore decisione, ma anche perché il club è solido e capace di una buona campagna trasferimenti nel corso della prossima estate. Grosseto c'è. Lo dimostrerà. Scrivetevelo da qualche parte.

Punto a capo, lettera maiuscola: Lazio. Più o meno le stesse note, con la differenza che dalla sua la formazione biancazzurra ha anche l'età media notevolmente più bassa dell'intero campionato. E' stato un ritorno tra alti e bassi e questi ultimi dovranno inevitabilmente essere ridotti. Il tempo non manca e il club è tra i meglio organizzati dell'intero panorama calciotavolistico italiano. Stefano Tagliaferri e Simone Trivelli conoscono bene la via da imboccare e sanno che per sognare in grande un solo girone da protagonista non basta. Tempo al tempo, la programmazione darà i suoi frutti. I 30 punti restano un bottino sicuramente positivo.

La Leonessa d'Italia, il Brescia, alla fine ha centrato l'obiettivo della permanenza in cadetteria senza mai soffrire oltre misura, o quantomeno reagendo sempre ai momenti di difficoltà. Ha dato spesso la sensazione di poter valere più dell'ottavo posto, anche se in alcune fasi importanti la squadra è parsa un pochino in affanno, ma considerato il livello complessivo del campionato, non c'è da piangere. Anzi. Senza dubbio le sensazioni positive sono più delle sbavature. L'applauso ci sta tutto. Ed è meritato. Se però per il futuro vorrà ambire a traguardi più importanti, mercato o non mercato, qualcosa deve scattare.

Per Mestre il discorso è diverso. Considerati a inizio stagione tra i più quotati, i Serenissimi hanno sofferto più del dovuto e chiuso con una classifica che probabilmente non soddisfa fino in fondo e non rende giustizia alle loro qualità complessive. Nel girone di ritorno ci si aspettava qualcosina di più. Ad onor del vero va detto che non è così facile cambiare marcia quando ci si ritrova impelagati nel fango. A guardarla alla undicesima giornata, la classifica poteva far paura e i brividi sono continuati a scendere lungo la schiena durante tutto il ritorno. Alla fine la lotteria dei playout e un bel pari prezioso. I mestrini si salvano e possono cominciare a pensare al futuro. La classe c'è tutta, l'esperienza pure, il settore giovanile continua a crescere. L'obiettivo per ora è non soffrire più così. Ma nutrire ambizioni importanti è lecito.

Ed eccoci ad analizzare le tre squadre retrocesse. Per Sessana c'è poco da dire. O forse tanto. Da club glorioso qual'è ha lottato su ogni pallina con il piglio della grande squadra. Sapeva di doversi giocare tutto allo spareggio e a quello ha puntato, senza poi riuscire a piazzare l'acuto contro Mestre. Negli ultimi anni via via la Sessana ha perso pedine importanti, a vantaggio di altri club. Il disimpegno di alcuni elementi di valore ha fatto il resto. L'impressione è che il gruppo sia ad un bivio. Per ricostruire servono voglia ed energie nuove. Staremo a vedere. Sessa Aurunca è sempre stata una realtà storica per il calcio da tavolo italiano, non deve essere una retrocessione a piegarla.

Lugo Rooster e Genova erano di fatto già retrocesse al termine del girone di andata. I loro gironi di ritorno sono stati però profondamente diversi. Lugo ha collezionato la bellezza di 14 punti: se anche all'andata avesse "corso" così, sarebbe probabilmente finita in maniera diversa. L'esperienza e la voglia di riscatto hanno dato i frutti sperati, anche se alla fine il 17 in classifica non è bastato per quello che sarebbe stato un mezzo miracolo sportivo. Genova ha alzato con largo anticipo bandiera bianca, ma ha continuato ad onorare con grande generosità e passione il campionato fino all'ultimo tiro. Non era facile trovare la voglia e le motivazioni dopo un'andata che aveva deluso le aspettative. I rivieraschi ci sono riusciti e questo fa loro onore. 

La Serie A aspetta Warriors Torino, Virtus 4 Strade Rieti e Master Sanremo

Dunque tutto può succedere? Certo che sì. E' la Serie B bellezza. E ci ha abituato alle emozioni forti. Nel bene e nel male. E' così da sempre e la formula a 12 squadre non ha fatto altro che moltiplicare i brividi e l'incertezza. Continuerà ad essere così. Basta leggere i nomi delle squadre della prossima stagione per cominciare a capire fin da ora che la trama del film non potrà cambiare: Ascoli, Black Rose Roma, Catania, Cct Roma, Grosseto, Lazio, Leonessa Brescia, Monferrato, Napoli Fighters, Real Celeste Stabiae, Serenissima Mestre, Subbito Gol Ferrara. Tutto può succedere. Sarà un campionato da Vita spericolata... 

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