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CUZZOCREA: "CAMBIAMO INSIEME LA FISCT"

Intervista a Maurizio Cuzzocrea, nuovo presidente della Federazione Italiana Sportiva Calcio tavolo, eletto sabato 20 febbraio nel corso della Coppa Italia di Subbuteo disputata presso il centro federale di San Benedetto del Tronto.

Si può dire che "finalmente" - dal tuo punto di vista - ce l'hai fatta?

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Maurizio Cuzzocrea, neo presidente Fisct
"Finalmente forse non è la parola giusta, però quello che è successo nel 2012 non è stato bello ed è una ferita che oggi possiamo sanare. A guidare la Fisct erano un presidente che prometteva molto e un segretario che è sparito nel nulla. A quello che è successo in quella assemblea ho messo una pietra sopra, infatti non ne ho mai parlato e non ho fatto passi che ritengo sproporzionati rispetto alla nostra dimensione. La nostra associazione ha pagato un prezzo troppo alto, di divisioni interne e di errori di gestione. Direi che “finalmente” possiamo provare a portare la Fisct dall’adolescenza alla maturità, che è un po’ il senso del nostro percorso generazionale: da giovani subbuteisti a membri consapevoli di un movimento sportivo. Per fare questo servirà molta coesione e lo spirito positivo che si è iniziato a respirare durante l’ultima Coppa Italia".

Perché tanta voglia di diventare presidente della federazione?

"Bella domanda. Sinceramente non pensavo più di occuparmi di aspetti organizzativi e da tempo mi divertivo molto a giocare con gli amici di sempre, poi sono stato coinvolto nell’organizzazione dei Campionati del Mondo 2015 a San Benedetto e ho potuto collaborare con un bel gruppo di persone, sia a livello italiano, sia a livello internazionale. Una buona compagnia genera voglia ed entusiasmo. Nel momento in cui Battaglia ha definitivamente rimesso il mandato, è stato quasi naturale offrire di nuovo la mia disponibilità. Tenete conto di due cose: io sono un grandissimo appassionato del nostro gioco, fin da quando con mio cugino e qualche amico stendevamo il panno di cotone sul pavimento, ma sono un grande appassionato anche di organizzazione nell’ambito dell’associazionismo, mondo in cui sono attivo fin dall’adolescenza".

A chi sostiene che il presidente Fisct non debba essere un giocatore, hai già risposto nel programma. Ma veramente smetterai di giocare?

"Se pensiamo che la Fisct - per fortuna - non è il nostro lavoro, tra famiglia, impegni professionali e altre attività, il tempo da dedicare al calcio da tavolo è sufficiente per fare bene una sola cosa. Da maggio non sarò più presente come giocatore agli appuntamenti federali, è un dovere che ho verso tutti i soci. Il presidente deve rappresentare la Fisct, mantenere relazioni istituzionali e politiche con i partner e gli sponsor, sostenere l’organizzazione generale. Capiterà che disputerò qualche torneo ogni tanto, per fare compagnia agli amici e per incontrare i tesserati in giro per l’Italia, ma senza alcuna velleità agonistica. Potrei smettere anche domani, ma non so se dopo l’ultimo torneo il capitano di Biella vorrà fare a meno di me per la serie C...".

Come pensi di impostare il lavoro del consiglio direttivo? Si continuerà con la formula delle commissioni?

"Il direttivo deve essere un organo collegiale, non ci deve essere un membro indispensabile, né il presidente, né un altro consigliere. Il lavoro sarà ripartito e organizzato tenendo conto anche dei desideri e delle capacità di ognuno. Con gli attuali componenti sono in grande sintonia, con alcuni – come Finardi e Carravetta – ci conosciamo da oltre venti anni, con Rossi e Granato la conoscenza è più recente, ma ho avuto modo di apprezzarne le doti umane e organizzative. Sono sicuro che faremo un buon lavoro insieme. Le commissioni saranno uno strumento utile, ma del quale non bisogna abusare. Soprattutto devono essere bene inquadrate come organismi consultivi e di supporto, perché la responsabilità delle scelte finali deve essere degli organi istituzionalmente incaricati, nel bene e nel male".

Capitolo statuto. Ormai tutti abbiamo capito che va modificato e adattato alle nostre esigenze. Quali devono essere a tuo avviso le linee guida? Come si procederà alla riscrittura? Chi se ne occuperà?

"A chi mi faceva notare che lo statuto contiene dei punti da perfezionare, ho fatto a mia volta notare che, a suo tempo, è stato votato all’unanimità o quasi. Il collegio dei probiviri tempo fa ha anche dato un parere su alcune modifiche e sinceramente non capisco perché non sono state ancora apportate. Noi subbuteisti siamo perfettamente italiani, da un lato ci lamentiamo della burocrazia e degli adempimenti, dall’altro sguazziamo nelle pieghe dei regolamenti e polemizziamo su ogni aspetto. Il nostro scopo è giocare e aumentare i tesserati, non fare assemblee il sabato notte per adempimenti burocratici sui quali c’è poco da discutere. Su questo mi impegno a cambiare, ma anche le asd devono collaborare e fare lo sforzo, una volta l’anno, di partecipare a un meeting in cui l’aspetto organizzativo sia più importante di quello agonistico".

La giustizia sportiva è uno dei principali talloni di Achille della nostra attività. Nel tuo programma elettorale hai parlato di esternalizzazione. Quale è la tua idea concreta? 

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L'altra passione di Maurizio: la musica
"La mia idea concreta è difendere i tesserati e garantire il rispetto delle regole. Non posso pensare di esporre un tesserato alla tensione di dover giudicare su un altro, con il quale spesso si troverà a giocare o che avrà come arbitro in una partita. Non dobbiamo alimentare tensioni o sospetti di favoritismi, i giocatori facciano i giocatori (e nel nostro caso – purtroppo – fanno anche i dirigenti, gli arbitri e ogni altro ruolo). Alla riforma della giustizia sportiva spero di arrivare per l’inizio della prossima stagione. I tempi sono molto stretti ma ci proveremo, confrontandoci con l’ente di promozione sportiva con il quale siamo convenzionati e con i tanti esperti di diritto che fanno parte del nostro mondo".

Il direttivo dovrà procedere a breve alla nomina o conferma dei commissari tecnici. Anche in questo caso come pensi di impostare il lavoro?

"Nella prima riunione del direttivo, tenuta domenica scorsa, abbiamo deciso di azzerare tutti gli incarichi e durante la Coppa Italia ho avuto anche l’occasione di confrontarmi con alcuni selezionatori e con altri tesserati dei quali considero interessante conoscere il parere. Cercheremo di fare le scelte migliori per le nostre nazionali e arrivare in tempo ai prossimi mondiali che si terranno in Belgio il 3 e 4 settembre. Dobbiamo consolidare il nostro ruolo di nazione vincitrice e tenere a bada la crescita delle altre principali nazioni competitrici. L’idea di fondo è quella di un progetto pluriennale di gestione delle nazionali, cercando linee comuni e condivise con i selezionatori. Le decisioni arriveranno presto, perché i mondiali sono più vicini di quanto sembra".

L'introduzione della categoria Subbuteo sta iniziando a dare i suoi frutti, anche se forse occorre un pizzico di razionalizzazione. Anche su questo fronte, cosa dobbiamo aspettarci?

"Quest’anno è stata una scommessa e una sperimentazione e devo dire che sta creando entusiasmo e divertimento. Non deve essere una riserva indiana, ma una dimensione ludica e culturale che affianchi l’attività agonistica del calcio da tavolo. Quando io esco di casa con la valigetta con le squadre dico a mia moglie che vado a giocare a Subbuteo e lei capisce immediatamente; se dico Subbuteo a un italiano che ha tra i 40 e i 60 anni capisce al volo di cosa sto parlando. Il nostro è un movimento unico, una grande occasione per trasformare i sogni dell’adolescenza in realtà. Il nostro gioco, in tutte le sue versioni e le diverse forme di partecipazione, è un sogno degli appassionati di calcio e può essere anche un’occasione di educazione al rispetto dell’avversario e delle regole. Cercheremo di tenere insieme tutti gli appassionati italiani, rispettando i livelli di coinvolgimento e di partecipazione di ognuno".

Il forum è la croce e delizia della nostra federazione. Grande "catturatore" di nuovi appassionati e luogo di discussione, ma anche fonte di infinite polemiche. Che tipo di gestione dobbiamo aspettarci per il futuro?

"Tolleranza zero per le polemiche e gli insulti. Lo dico senza giri di parole, anche perché – come noto a chi lavora nel settore della comunicazione – non si può pensare che si possa dire qualsiasi cosa senza averne la responsabilità. Il forum deve essere uno strumento di servizio non un problema, deve servire ad informare sui tornei e sui campionati, sul collezionismo e sulle attività delle associazioni, sul sempre simpatico e attivo mercatino. Non deve diventare un problema, né per la Fisct, né per chi incautamente scrive sciocchezze".

Non volermene, ho lasciato la domanda più importante per ultima. Pensi di muoverti per la questione Coni? E se sì, come?

"Con i campionati del mondo 2015 abbiamo avviato un ottimo rapporto con l’Aics e il suo presidente nazionale, l’onorevole Bruno Molea, che è anche membro del consiglio nazionale del Coni. Un ente di promozione sportiva così importante e diffuso ci aiuterà a capire se le mostre chiacchiere, finora abbiamo fatto poco più di questo nel corso degli anni, possono portare ad avviare il percorso per l’inserimento nell’osservatorio per le discipline sportive associate o se dobbiamo cambiare obiettivi. Io penso che potremmo farcela, se affrontiamo seriamente la costruzione di una rete di associazioni vere e ben organizzate su tutto il territorio. Non c’è logica se quattro o cinque amici si costituiscono in Asd perché altrimenti non possono stare nella Fisct. Ha senso, invece, se la Fisct crea le condizioni per fornire servizi e opportunità ad associazioni che ne condividono gli scopi e l’obiettivo di crescita, sia in tesserati, sia in qualità organizzativa".

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