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Serie A: le Fiamme bruciano l'andata

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Fiamme Azzurre: Carmine Napolitano e Juanito Noguera
Una lezione. Il girone di andata della Serie A di Subbuteo calcio da tavolo è una lezione a tutti i saccenti che avevano la verità in tasca prima del calcio d'inizio: "Il campionato l'ha già vinto la Reggiana", aveva tuonato più d'uno. La verità del campo ha dimostrato una volta in più che nello sport non ci sono né pronostici scontati, né tantomeno santoni dalla conoscenza infinita. Del resto Saverio Bari, uno che di sport capisce davvero, l'ha sempre detto: "Chi sostiene che abbiamo già vinto, non sa bene come funziona lo sport, a tutti i livelli. Siamo forti, ma in campo si va sempre in quattro". Un concetto ripetuto anche da altri nei mesi pre campionato. E stavolta le Fiamme Azzurre, rinforzate da un Colangelo che non ha bisogno di presentazioni, hanno dimostrato che il teorema "Ha già vinto la Reggiana", è tutto da dimostrare. Anzi... Eccole le Fiamme Azzurre: undici partite, undici vittorie, compreso lo scontro diretto (2-1), 33 punti. E poco importa se nella differenza incontri la Reggiana vanta un + 24 rispetto al + 22 dei romani: è cinque punti indietro e ora dovrà inseguire con l'assillo di non poter commettere nemmeno un mezzo passo falso, sperando che invece ne faccia almeno uno e mezzo la squadra di Carmine Napolitano. Le Fiamme sanno perfettamente che a questo punto mezzo scudetto è già cucito sul petto, ma guai a dare per morti Folores e compagni che nel girone di ritorno avranno il dente avvelenatissimo e vorranno dimostrare che i valori non sono quelli espressi dalla graduatoria del girone ascendente. Dunque una sfida a due? Tutto lascia pensare che sarà così. Il Pisa avrebbe bisogno di un miracolo per recuperare gli otto punti che lo separano dalla vetta. Ma attenzione, il terzo posto della squadra neroblù ha un sapore del tutto particolare. Tra le prime sei della classe, infatti, è l'unica ad essersi presentata ai nastri di partenza senza il valore aggiunto degli stranieri, "stracoccolati" in altre piazze. I fratelli Bertelli hanno l'occhio lungo ed hanno capito che in questa fase devono lavorare in prospettiva. La crescita del loro vivaio è continua e darà i suoi frutti: è solo ed esclusivamente questione di tempo. E comunque i 25 punti in cascina (due sconfitte con le big, il pari con Perugia e tutte vittorie) sono un bottino di tutto riguardo che consente di sperare, proprio perché nello sport mai si deve dire mai.

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Scendendo in classifica, ecco gli Eagles Napoli a quota 22. La scorsa estate Massimo Bolognino ha lavorato per ricostruire lo squadrone che fu. Sono tornati Mettivieri e Guimaraes, che insieme a Bolognino stesso e Gigi Di Vito hanno costituito l'asse portante della squadra. Qualcosa non ha funzionato a dovere. Forse la panchina troppo corta, forse la "stanchezza" mentale di chi ha tutto vinto negli ultimi due decenni, resta il fatto che il rendimento è stato inferiore alle attese. Pur giocando un Subbuteo altamente spettacolare e divertente, il gruppo ha raccolto meno del previsto. Nei giorni scorsi è arrivato anche l'addio alle competizioni di Vasco Guimaraes, uno dei giocatori più forti della storia del nostro sport. L'obiettivo del girone di ritorno sarà, probabilmente, quello di confermare la quarta posizione, poi, conoscendolo, Massimo Bolognino inizierà per l'ennesima volta a ricostruire. E da uno dalle sette vite (agonistiche) come lui, ci si può davvero aspettare di tutto.

Il gruppetto delle squadre di testa è chiuso dal Perugia che alla fine della prima parte del torneo si ritrova con 19 punti. La formazione biancorossa forse non avrà un organico per puntare ai primissimi posti, ma i pareggi con Napoli e Pisa sono lì, a dimostrare che qualcosa di più gli umbri la possono raccogliere. Ci proveranno nel ritorno, forti dei due maltesi sicuramente più in palla per aver metabolizzato meglio i meccanismi del campionato italiano e della voglia di scalare almeno una posizione in classifica. Le carte sono in regola per provarci.

Le tigri bolognesi di Riccardo Marinucci hanno già ampiamente ipotecato la salvezza, ammesso che fosse solo questo il loro obiettivo. L'anno orribile della formazione emiliana è stato quello passato, quando si ritrovò a fare i conti con una rosa ridotta all'osso e rimase invischiata nella lotta per non retrocedere. Salvata la pelle, tutti sapevano che Marinucci avrebbe messo di nuovo insieme un gruppo capace di soffrire meno. E così è stato. I 14 punti sono un margine sufficiente per amministrare il girone di ritorno. Senza colpi di testa, il Bologna può già tirare un sospiro di sollievo e guardare più verso l'alto che nei piani inferiori.

Dallo Stella Artois di Milano (settima a 12 punti) alla Virtus 4 Strade Rieti (dodicesima a 1), corrono soltanto 11 lunghezze. Sei squadre in undici punti. Significa che la lotta per la retrocessione è ancora apertissima e tutta da giocare. I milanesi sono quelli messi meglio, non solo per via del maggior numero di punti rispetto agli altri, ma per la grande solidità della squadra e per l'immensa esperienza di un club che sotto tanti aspetti resta un grande esempio da seguire. Lo scorso anno i lombardi soffrirono fino all'ultimo secondo del campionato, ma alla fine centrarono la permanenza in A meritatamente nel playout contro l'Ascoli. Vogliono una salvezza più tranquilla e dal girone di andata sono arrivati segnali tutto sommato positivi. Rilassarsi è vietato, ma guardare al Bologna è tutt'altro che impossibile.

La Salernitana, che nella passata stagione fu l'autentica sorpresa del torneo, ha un solo punticino in meno dei lombardi, ma la stessa ambizione: chiudere prima possibile il capitolo salvezza. Rispetto al torneo di massima serie 2014-15, stavolta tutti conoscono meglio la forza dei campani ed evidentemente li hanno affrontati con maggiori cautele, magari accontentandosi di un pari. Non è un caso che la Salernitana sia la squadra con il più alto numero di pareggi del campionato. Scendendo ancora uno scalino troviamo l'Ascoli. Verrebbe da scrivere il "solito" Ascoli: partito male, si è via via ripreso e le cose migliori le ha fatte nella seconda giornata di gare. Quest'anno può contare su un giocatore importante in più, come Fayçal Rouis, ma il torneo per i bianconeri resta in salita: nemmeno bissare il già buon girone di andata potrebbe bastare per centrare la permanenza in massima serie.

Warriors Torino e Master Sanremo hanno raccolto meno di quanto avrebbero meritato: rispettivamente 6 e 5 punti. I piemontesi sono formazione esperta, molto unita e forte tecnicamente, assolutamente in grado di rimontare diverse posizioni. Nella seconda parte del torneo darà filo da torcere a tutti, ma questa per nessuno sarà una sorpresa: i guerrieri sono guerrieri. E combattono. Sempre. Il Master Sanremo ha sicuramente pagato lo scotto dell'esordio nel campionato più difficile del mondo, ha perso qualche punto di troppo per strada, soprattutto negli scontri diretti. Ma sono proprio questi ultimi che possono rimettere in corsa i liguri. Calonico e compagni lo sanno perfettamente e ad aprile si presenteranno a San Benedetto con questa idea fissa in testa.

Per la Virtus 4 Strade Rieti il girone di andata è stato davvero avaro di soddisfazioni. Un solo punticino, frutto del pareggio contro la Salernitana, alla terza giornata. Laziali già condannati? Nemmeno per idea. Perché la rosa a disposizione di Mauretto Salvati non è inferiore almeno ad altre 4 o 5 formazioni e l'ipotesi spareggio resta dietro l'angolo: terrà i giochi aperti fino alla fine. Certo, Rieti ha meno possibilità delle altre, ma meno non significa zero. E nel campionato più bello del mondo non si lascia nulla di intentato. Proprio nulla.

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