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Italiani Veteran, il Croatti che non ti aspetti

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I primi quattro classificati della categoria Veteran
È sempre stato uno dei più costanti a provarci, ha cullato tante volte il sogno di prendersi il tricolore, l'ha accarezzato ma non ha mai concretizzato sino in fondo le sue aspettative. Questa volta è partito in sordina, ben nascosto nel gruppone degli outsider. E la tattica ha pagato. "Dreams come true" e si aprono le danze.

Alla conquista del campionato italiano Veteran di calcio da tavolo Subbuteo, sono partiti in 33, suddivisi in 5 gironi, tutti belli tosti, nella sede federale di San Benedetto del Tronto. Qualcuno lo era sulla carta, qualche altro lo è diventato cammin facendo. Dalla prima fase alcune eliminazioni eccellenti, qualche rimpianto e un po' di conferme. Se da Alessi (Master Sanremo) si pretendeva di più, Catalani (Ascoli) e Ogno (Foggia) devono recitare il mea culpa per una qualificazione gettata alle ortiche. Lazzaretti (Laio Tfc) e Stellato (Grosseto) liete conferme: il primo sta uscendo alla ribalta dopo aver cannibalizzato la categoria Cadetti, il secondo è addirittura tra i papabili per vestire la casacca azzurra ai prossimi mondiali. Il resto dei favoriti avanza compatto. Vincere il titolo italiano, ricordiamolo ancora, vuol dire staccare il biglietto per la Coppa del Mondo, frutto di una convocazione "obbligata" secondo le regole internazionali: pertanto tutti a testa bassa, è un treno che passa, prossima corsa a settembre.

Qui tutti i risultati dei campionati italiani individuali Veteran

Nel primo turno ad eliminazione diretta, esenti i meglio piazzati dei 5 raggruppamenti, già si scorge la buona giornata di Corradi (Stella Artois) e Croatti (Pierce 14 Monf.to). Feletti (Black & Blue Pisa) si sbarazza alla sudden death del sempreterno Galeazzi (Stella Artois), Dogali (Master Sanremo) con piglio su Giancarlo Silvestri (Ascoli).

Tutti gli incontri di ottavi di finale sono da paura: Corradi e Schiavone (Ascoli) avanzano col brivido, Stellato con intelligenza e rigore tattico propone un bel tris di primi a De Francesco (Perugia), Croatti fa fuori il campione del mondo in carica Francesco Mattiangeli (Perugia) e si candida per un ruolo da assoluto protagonista. A tenere alto il blasone del club umbri ci pensa Partuno (Perugia) che passeggia su Feletti. Bene Dogali su Bellotto (Serenissima Mestre), Lazzaretti su Ferrante (Sessana '82) e Manganello (Black & Blue Pisa) al termine di un derby perugino su Santanicchia (Salernitana).

Sotto a chi tocca, altro giro altra corsa, siamo ai quarti di finale. Il destino beffardo mette di fronte due compagni di merende foggiani Patruno e Schiavone, mai profeti in patria: Schiavone è più famelico e centra l'obbiettivo. Corradi fa valere la sua enorme esperienza e se pur di misura interrompe il sogno di Stellato. Croatti è un treno in corsa e manda sotto la doccia Manganello, mentre Lazzaretti ci prende gusto e consapevolezza nei propri mezzi sbarazzandosi con autorità di Dogali.

Da questo punto in poi è adrenalina pura, conta la capoccia. Croatti scorge la bandiera a scacchi e senza tanti scrupoli, senza rischiare più di tanto ringrazia Lazzaretti per l'impegno profuso e lo liquida. Corradi invece è un cecchino, sfrutta subito al meglio un paio d'occasioni all'inizio e poi gestisce sino a dilagare su Schiavone. Il tempo di asciugare la fronte madida di sudore e si va in scena per l'ultimo atto.

Tutte le foto dei campionati italiani individuali a San Benedetto del Tronto

Non serve il doppiopetto blu, non è un party o una cena di gala, la finale è un atto di forza. Per entrambi il sogno di una vita, il degno coronamento di tante occasioni vissute con pathos ma mai finalizzatasi. Per uno dei due sarà l'ennesimo incubo da scacciare in fretta. Corradi ha il pallino del gioco e guida la danza. Croatti non si fa condurre e vuole il titolo. Ne esce fuori un match rude, minimale. Al termine del quale Massimiliano Croatti può alzare gli occhi al cielo e godersi il momento. Un altro Pierce sul gradino più alto del podio, ma Corradi si è battuto come un leone, un torneo comunque da incorniciare. Un plauso tutti.

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