Si presentava come il favorito numero uno, Mato Ciccarelli, e non ha deluso le attese. Il portabandiera dei Napoli Fighters si è laureato campione del mondo under 19 alla World Cup di Frameries e con grande merito. Una vittoria limpida, infatti, la sua, figlia del talento, dell'applicazione e di una grinta agonistica ormai proverbiale nel circuito.
Nella competizione individuale, del resto, l'intera spedizione azzurra ha fatto il suo dovere. Tutti, infatti, hanno passato i gironi eliminatori. Agli ottavi si ferma invece Marco Di Vito, che perde 4-3 al sudden death con il forte tedesco Kai Hagenkotter (un giocatore del quale sentiremo sicuramente parlare molto, in futuro). Quest'ultimo, nei quarti, elimina Claudio Panebianco (3-5) al quale fa purtroppo compagnia Andrea Ciccarelli, sconfitto 2-1 dal promettente spagnolo Antonio Casin; vanno invece avanti un ottimo Nicola Borgo (3-2 nel derby casalese con Paolo Zambello) e Mato Ciccarelli (4-1 al belga William Van den Houte). Le due semifinali regalavano grandi emozioni con i nostri alfieri sugli scudi: Nicola eliminava al sudden death Hagenkotter (3-2) e Mato batteva 4-2 Casin. Finale tutta italiana, dunque, con l'atleta napoletano che aveva la meglio per 3-0.
Le dolentii note vengono, invece, dalla competizione a squadre dove, clamorosamente, gli azzurri, affidati quest'anno alla guida del capitano non giocatore Carmine Napolitano, non hanno raggiunto nemmeno la finale. Superato facilmente il girone eliminatorio a tre con Malta (4-0) e Inghilterra (4-0) gli italiani hanno evitato di incontrare i temibili avversari del Belgio, giunti primi nell'altro girone dando loro
virtualmente l'appuntamento nella finale. Se è vero che i padroni di casa si sbarazzavano facilmente dell'Inghilterra (4-0) nella semifinale, i nostri under 19 venivano battuti dalla Germania per 2-1! Un'amara sorpresa per tutti. I tedeschi potevano infatti contare certamente su un grande Hagenkotter, ma completavano il quartetto con il meno esperto Fabio Bianco e con due promettenti, ma pur sempre tali, under 15: Alwin Krause e Moritz Jung. Eppure, lo score finale, impietoso, recitava così:Nicola Borgo/Matteo Ciccarelli - Moritz Jung 3-3
Andrea Ciccarelli - Kai Hagenkotter 1-2
Paolo Zambello - Alwin Krause 0-1
Marco Di Vito - Fabio Bianco 5-1
Per la cronaca, la stessa Germania veniva poi battuta nella finale dal Belgio, che si laureava così campione del mondo.
Ora, troppo facile, col senno di poi, dare le colpe al capitano per le sue scelte. I ragazzi messi in campo erano in grado di vincere ognuna delle singole partite. Tuttavia, appare evidente, per chi conosce il lvello dei giocatori under 19 - e, in questo caso, anche under 15 - che bastava schierare dall'inizio il più in forma dei nostri contro uno dei due under 15 e uno qualunque dei nostri rappresenanti contro Bianco per avere l'accesso in finale e giocarsela alla pari, e con buone possibilità di successo, contro il Belgio. Ma, ripeto, sono discorsi facili a farsi dopo: sul momento scegliere non è mai facile. Speriamo, invece, che i nostri possano fare tesoro degli errori per non ripeterli in futuro.