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Ai nastri di partenza una pattuglia di 18 vispe canaglie, suddivise inizialmente in 3 gironi preliminari. Nel girone A vengono inseriti Chieppa (Arabona Chieti), talento emergente che ha già mostrato tutto il suo potenziale; Manfioletti (Trento) di cui si sa poco ma che fornisce incoraggianti segnali di crescita; Giudice jr. (Livorno) che seguirà certamente le orme del fratello maggiore e Signorelli (Black Rose '98 Roma). Questi i quattro che passano il turno. Escono il rodato Tommaso Lazzari (Serenissima Mestre), fresco convocato da ranking internazionale ai mondiali di San Benedetto del Tronto e il simpatico Riccio (Sessana '82).
Il raggruppamento B viene composto con il favorito Leonardo Giudice (Livorno), a lottare con Cammarata (Pierce 14 Monferrato), Tozzi (Livorno) e Di Francesco (Arabona Chieti). Questo anche l'ordine della classifica finale del gruppo, con Giudice che termina a punteggio pieno. Abbandonano il torneo Zanoni (Stradivari Cremona) e Rocco (Sessana '82).
L'ultimo girone vede affrontarsi Marangoni (Pierce 14 Monferratoto), il secondo gialloblù della spedizione trentina Mura, Riccardo Natoli (Messina) che soffia il 3° posto a Ghilardi (Livorno) per differenza reti. Ma grazie al successo su Lazzaretti (Lazio Tfc) è dentro al gruppo dei qualificati. Eliminato oltre al citato Lazzaretti anche Ferrante (Sessana '82).
Per determinare gli otto ammessi ai quarti di finale serve prima un turno di barrage. Procedono allo step successivo Natoli che prevale di misura su Cammarata, Ghilardi facile su Di Francesco, Tozzi a fatica su Signorelli e Giorgio Giudice con sofferenza ai tiri piazzati su Mura.
Ai quarti continua la sorprendente cavalcata di Manfioletti, che manda a casa Ghilardi. Chieppa non trova ostacoli contro Tozzi, Riccardo Natoli passeggia su Marangoni e i fratellini amaranto si ritrovano faccia a faccia, con il maggiore dei due che non si lascia intenerire e fa un dispetto al piccolo Giorgio.
I sogni di Manfioletti s'infrangono in semifinale contro Chieppa. Troppo marcato il divario tecnico e d'esperienza, l'abruzzese passa con un passivo pesante. La musica non cambia nella seconda sfida: Giudice è un fiume in piena, la diga messa su da Natoli non regge a lungo e Leo tracima verso la finale.
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All'atto conclusivo i due marmocchi se le danno di santa ragione, saltano gli schemi a favore dello spettacolo. Giudice firma il suo sigillo al termine di un pazzesco 8-5 finale, Chieppa si arrende ma si conferma sempre di più una certezza, affidabile e concreto. Leo si devrà caricare sulle spalle il team che cercherà di riscattare la delusione dello scorso mondiale, il suo carisma, la sua forza e la sua esperienza, le armi in più per scardinare le resistenze avversarie. Spetta a lui trascinare i compagni alla vittoria, nel frattempo si gode sornione il suo ennesimo titolo, il primo di una serie che si prospetta bella lunga e ricca di soddisfazioni.