Complessivamente è stato un girone di andata esaltante e denso di emozioni. Non solo per l’impresa Fighters, ma perché ci consegna una classifica in cui le prime quattro sono racchiuse in appena due punti. Dietro agli arancioni Reggio Emilia ed Eagles Napoli a quota 26, Fiamme Azzurre a 25. Poco sotto (22) c’è la banda Bertelli dei Black&Blue Pisa. Qualcuno si è azzardato a definire il campionato come “...il più bello di sempre”. E’ presto per dirlo, certo è che una fase ascendente così non si era mai vista.
Nel loro cammino i Fighters hanno accusato soltanto due passi falsi. Hanno perso male con le Fiamme Azzurre (4-0) e di misura con gli Eagles (2-1). Per il resto solo vittorie, regolando i campioni d’Europa di Reggio, il blasonato Pisa, il Perugia e via via tutti gli altri.
Le altre hanno rallentato per via di due pareggi incrociati: Reggiana-Fiamme e Reggiana-Eagles, il Napoli di Bolognino ha battuto i romani, ma era partito perdendo con Pisa e nell’ultima ha impattato con la Salernitana. Insomma la sciarada dei risultati ha dato una mano alla squadra più giovane del torneo. Bene anche Pisa, che paga il passo falso con Ascoli: con tre punti in più anche i neroblu sarebbero nella mischia, dovranno faticare un po’ di più per rientrare in corsa e soprattutto vincere gli scontri diretti, ma pensare che siano già tagliati fuori sarebbe sbagliato.
La seconda sorpresa in positivo dell’andata è sicuramente l’Ascoli. I bianconeri avevano un calendario con un avvio terribile: Fighter, Fiamme, Reggio, Eagles e Pisa. In pratica nelle prime cinque partite hanno affrontato quelle che poi sono state le prime cinque in classifica al termine della due giorni di gara. Dopo quattro sconfitte consecutive, è arrivata l’impresa contro Pisa. La squadra ha reagito con la solita grinta e pur non vincendo qualche match che poteva sembrare più alla portata, è andata a recuperare punti contro Perugia e Bologna. Alla fine ha chiuso a quota 14, in un’attesa sesta posizione che però non è garanzia di salvezza. Le altre sei squadre sono racchiuse in altrettanti punti di differenza.
Si va dai 4 del Cct Roma, all’ultimo posto, ai dieci del Bologna, settimo. In mezzo Perugia, Lazio e Salernitana a 9 e Stella Artois a 6. Insomma una gran bagarre, a testimonianza – se mai ce ne fosse bisogno – della validità della formula a 12 squadre in cui sempre più nulla è scontato. Perugia è inaspettatamente nella parte bassa della classifica. Ha pagato oltremodo l’assenza forzata dai campi di Stefano De Francesco e anche una buona dose di sfortuna. Ma è facile immaginare che i biancorossi si tireranno fuori dai guai già dalle battute iniziali del girone di ritorno. La Lazio non ha affatto pagato lo scotto dell'esordio, anzi: ha dimostrato di essere più che competitiva e in prospettiva non può che migliorare, considerato che l'intelaiatura della squadrea è fatta principalmente di elementi giovani. La Salernitana ha ribadito (con i risultati) che può conquistare punti contro chiunque e che negli scontri diretti è un osso durissimo da masticare. Il Bologna è costruito per non soffrire e Marinucci al ritorno farà sentire il fiato sul collo ai suoi. Lo Stella Artois è una delle squadre più blasonate del mondo, ha risorse infinite e prima di alzare bandiera bianca lotterà con le unghie e con i denti. Lo stesso si può dire del Cct Roma che ha tutte le carte in regola per rientrare a pieno titolo nella lotta: basta vincere un paio di scontri diretti. Insomma la battaglia per la salvezza sarà all’arma bianca e c’è da stare sicuri che nessuno lascerà nulla di intentato.